Monday, June 2, 2025
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Francesco Acerbi in perfetta forma per la finale di Champions a 37 anni: «Non peso nulla, non conto le calorie, ma seguo il Metodo iF»


Francesco Acerbi, a 37 anni, un punto di riferimento dell’Inter e della Nazionale Italiana. E oggi, 31 maggio, sar protagonista della finale di Champions League che la squadra milanese giocher contro il Paris Saint-Germain. Ma qual il suo segreto per mantenersi in perfetta forma fisica? A svelarlo stato lo stesso calciatore nerazzurro in un video pubblicato sui social: Le calorie non le ho mai contate e non inizier certo ora. Mangio di tutto e mangio anche tanto, senza pesare nulla. Seguo solo le indicazioni del Metodo iF e i fatti parlano da soli. Ideato vent’anni fa dal biologo nutrizionista e divulgatore scientifico Iader Fabbri, Il Metodo iF (dalle iniziali del nome del suo creatore) ha l’obiettivo di restituire al concetto di dieta il suo significato pi autentico: ovvero uno stile di alimentazione equilibrato, il pi possibile naturale e spontaneo. Ecco come funziona.

Un metodo il pi possibile spontaneo

L’essere umano non biologicamente “progettato” per pesare ci che mangia o contare le calorie — spiega Fabbri —, per questo il mio metodo non lo prevede, ma si basa sulla creazione di pasti completi ed equilibrati, che l’abbinamento di specifici abbinamenti di nutrienti in grado di stabilizzare la glicemia e migliorare la salute generale della persona, e le sue performance fisiche, sia per quanto riguarda lo sport sia per quanto riguarda le normali attivit quotidiane, specifica. A questi principi si aggiunge il consumo di alimenti veri il pi possibile semplici, poco lavorati e non processati.

Il trucco dell’abbinamento proteico

Il Metodo iF nato quando Fabbri lavorava in ospedale, nel reparto che seguiva diabetici e gravi obesit: Ho verificato che seguendo un’alimentazione basata sull’introduzione, ad ogni pasto contenente carboidrati ad alto carico glicemico, anche di una quota di proteine, i pazienti registravano nel tempo una stabilizzazione del livello di zuccheri nel sangue sia nel breve periodo (glicemia) sia a lungo termine (test dell’emoglobina glicosilata). Per questo ho modificato la loro dieta basandomi sul principio del cosiddetto “abbinamento proteico” e introducendo una quota di proteine in tutti i loro pasti a base di carboidrati complessi, fin dalla prima colazione, per esempio aggiungendo una porzione di ricotta alla loro colazione a base di fette biscottate e confettura o miele.

No alla dieta dissociata e s ai grassi buoni

Si tratta insomma di uno stile alimentare del tutto opposto a quello della cosiddetta dieta dissociata, che impone di non consumare nutrienti appartenenti a classi diverse durante lo stesso pasto. Ma anche di un metodo che smentisce la teoria cui sarebbe controproducente aggiungere ai pasti contenenti carboidrati complessi ingredienti ricchi di fibre, proteine o grassi che rallenterebbero la digestione causando sonnolenza. In realt — spiega Fabbri — rallentare la digestione, e quindi l’assorbimento degli zuccheri (glucosio) in cui i carboidrati di ogni genere si scompongono a partire dalla fase di masticazione, ha un effetto positivo sull’organismo. Evita non solo i picchi di glicemia che causano aumento di peso e infiammazione corporea, ma anche il loro conseguente calo improvviso, che provoca anche una riduzione dell’energia.

Questo ha effetti negativi tanto sulle prestazioni atletiche, quanto sulle performance fisiche e mentali del quotidiano. L’importante — prosegue l’esperto — scegliere bene gli alimenti da cui ricavare questi nutrienti “aggiuntivi” rispetto ai carboidrati: s ai grassi buoni come quelli contenuti nell’olio extravergine d’oliva, nella frutta secca o nell’avocado. Fino alle proteine nobili che hanno aminoacidi utili al nostro corpo (uova, pesce, carni, lupini, edamame ecc.) e alle fibre contenute nelle verdure fresche di stagione. Meglio evitare, invece, gli alimenti trasformati o ultraprocessati, addizionati di zuccheri, i grassi trans e quelli vegetali che subiscono lavorazioni industriali oggi presenti in molti prodotti confezionati. Via libera, quindi, alla colazione salata con uova e pane e, in relazione al nostro stile di vita e agli obiettivi, sono accettabili anche pranzi composti da un piatto di pasta o riso conditi con verdure, olio (o burro) e una fonte proteica (carne, pesce, uova, formaggio). A questo si possono aggiungere spuntini a base di frutta fresca e secca o Parmigiano Reggiano.

L’importanza delle proteine per il benessere

Secondo Fabbri, le proteine non servono solo a contrastare l’effetto iperglicemizzante dei carboidrati, ma hanno un ruolo ben preciso per mantenere il benessere dell’organismo: In generale oggi le proteine sono demonizzate e consumate in quantit troppo inferiore rispetto a quanto sarebbe necessario, non solo per chi pratica attivit sportiva ma per chiunque voglia evitare di andare incontro al fenomeno di depauperamento muscolare detto sarcopenia afferma il nutrizionista, riferendo anche che indipendentemente dalla pratica di una regolare attivit fisica, in assenza di una corretta introduzione di proteine con la dieta, tra i 35 e i 50 anni il corpo umano va incontro a una perdita di massa magra pari all’1 per cento ogni 3 anni. Percentuale che triplica una volta superati i 50 anni.

L’importanza del riposo dell’organismo

Di tanto in tanto, Fabbri consiglia di rinunciare all’abbinamento proteico per concedersi pasti esclusivamente a base di alimenti vegetali o, in alternativa, di restringere la finestra alimentare temporale in alcune giornate, limitando la nutrizione nell’arco di 8 o 12 ore: In questo modo l’organismo viene lasciato a riposo e, invece di compiere un super lavoro per la digestione, ha il tempo per autoriparasi.

Il movimento non pu mancare

Al pari di un’alimentazione naturale e spontanea, anche il movimento deve tornare ad essere considerato qualcosa di essenziale e istintivo per l’essere umano: Il movimento alla base della nostra salute e deve essere praticato in qualsiasi occasione, cogliendo ogni opportunit quotidiana e senza darsi l’alibi della mancanza di tempo. Particolarmente consigliata una passeggiata dopo i pasti: Bastano dai 5 ai 15 minuti per migliorare il controllo della glicemia e i processi metabolici e digestivi in corso.



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